Beppe Serafini
"Serafini Beppe di Montelupo
è l'orso, il diamante,
il pane fragrante della Toscana
semplice e altèra
di tutti i giorni,
come avesse trascorso le molecole
di tutta la terra."
(Vittorio Grotti)
Sta in: Glauco GIUSTI, Beppe Serafini, Pistoia, 1985
Beppe Serafini - pittore torrigiano
Il pittore Beppe Serafini nasce a Torre di Montelupo Fiorentino il 20 ottobre 1915 e muore a Montelupo il 23 giugno 1987. Alla Torre una piazza porta il suo nome.
Suo padre Gino era pescatore in Arno, dopo aver fatto per tanti anni il navicellaio tra Montelupo e Livorno; sua madre Amelia era fiascaia, cioè impagliatrice di fiaschi. Ceramista di professione, pittore per passione, Serafini dipinge fin da ragazzo, forse spinto dalla disperazione per il suo corpo che, in seguito ad una caduta dalla bicicletta mentre si reca a scuola, cresce a dismisura. Da allora resterà per tutti Beppegrasso. Le misere condizioni della sua famiglia non gli permettono di acquistare i colori ed egli si inventa una sua tecnica pittorica.
Viene scoperto nel 1970 da Antonio Possenti. Inserito nel filone dei naifs, Serafini se ne distacca ben presto. L’evento più importante della sua attività artistica è senz’altro la prestigiosa mostra a Palazzo Strozzi a Firenze nel 1976. Milano, Viareggio, Bologna, Francoforte, Siena, Nizza, sono solo alcune delle città che hanno ospitato, anche più volte, mostre di opere serafiniane. Ultima, in ordine di tempo, quella del gennaio - febbraio 2000 a Castelfiorentino. Anche Montelupo Fiorentino nel corso dell’anno 2000 dovrebbe ospitarne una.
Nei quadri di Beppe Serafini c’è tutta la fatica dei mestieri da sempre esercitati nel suo mondo e c’è, prepotente, il grido della povertà vissuta e non sentita raccontare. Smisurati e tristi, buoi e colombe, uomini e donne, mani rudi e occhi spalancati, ti investono quasi con violenza, ma subito dopo ti attraggono in un’atmosfera che esprime tutta la mitezza del loro autore.
Nel 1982 il "Catalogo Bolaffi dell’Arte Moderna" consegna alla storia dell’arte italiana del Novecento il pittore torrigiano, dedicandogli un inserto monografico a colori.